Gioco responsabile: in guardia dalle patologie
Quando ci si approccia al mondo delle scommesse, è di massima importanza avere sempre la consapevolezza che una puntata è e dovrebbe sempre essere un divertimento, un modo per aggiungere un po’ di pepe all’assistere a una competizione sportiva, magari in compagnia degli amici di sempre. Ci si può appassionare alle scommesse e giocare anche regolarmente, ma sempre con la testa sulle spalle, considerandole appunto un piacere e un divertimento e non certo un modo per “svoltare” nella propria vita o, peggio, farle diventare un’ossessione. Purtroppo, questa degenerazione è un rischio che si può correre, e bisogna sempre tenere gli occhi aperti, affinché il gioco non diventi una dipendenza.
Le scommesse sportive sono un vero divertimento, ed il nostro auspicio è che sempre più persone possano farsi coinvolgere da questa passione nel modo più sano, senza dare spazio ad ansie o frustrazioni o, peggio ancora, rischiare di far scivolare nella patologia compulsiva, con effetti disastrosi per la salute, la psiche e il portafoglio, un’attività che dovrebbe essere puramente ricreativa. In questa pagina troverete quindi i segnali d’allarme a cui prestare attenzione, così come alcuni consigli su come fare per mantenere un approccio rilassato al gioco. Non mancheranno poi alcune soluzioni possibili, nel caso riconosciate come vostro qualche sintomo.
I campanelli d’allarme da non trascurare
Decine di siti scommesse sportive online con palinsesti ampissimi, che danno la possibilità di scommettere praticamente su qualsiasi sport e qualsiasi competizione si svolgano durante le 24 ore, la rapidità assicurata da Internet e la sua comodità, che ci permette di fare tutto da casa, ma anche da ovunque ci troviamo, grazie a smartphone e tablet. Piazzare una giocata è davvero semplice come bere un bicchiere d’acqua. Più che comprensibile, dunque, che le scommesse online abbiano sempre più estimatori. La passione, però, talvolta può diventare ossessione e patologia. C’è chi gioca più volte al giorno senza patire dipendenze e ci sono invece altri per cui la soglia del rischio è molto più labile. Tutto sta nel controllo individuale, certo, ma gli studiosi di psicologia comportamentale e i medici hanno individuato alcuni evidenti campanelli d’allarme da non prendere sottogamba.
Questi campanelli si possono identificare nell’aumento delle sensazioni d’ansia e di stress, in concomitanza o meno con un sentimento di depressione. Oppure nella presa d’atto che sempre più si sta giocando per cercare di risolvere questioni finanziarie, o che, a causa del gioco, si incominciano a trascurare il lavoro e gli affetti. Non è necessario che tutti questi sintomi si presentino contemporaneamente, per farvi drizzare le antenne. Accorgersi anche solo di uno di questi può essere una vera salvezza. Nel caso vi riconosciate in uno o più di essi, la prima cosa da fare è chiedere la consulenza di un esperto oppure contattare il customer service del vostro sito di scommesse di riferimento. Vi sapranno dare la prima consulenza necessaria per approfondire il tema e studiare le contromosse. Prevenire è meglio che curare ed è meglio evitare che questi sintomi esplodano in dipendenza conclamata.
Le prime mosse per contrastare la ludopatia
Andiamo con ordine: ci siamo accorti che uno dei sintomi di cui abbiamo parlato poc’anzi ci è familiare. Come fare? Innanzitutto, non facciamoci prendere dal panico e consideriamo due aspetti: non nascondiamo il nostro problema per paura del giudizio degli altri o di una qualche forma di emarginazione sociale, e consideriamo che la consapevolezza del fatto che esiste un problema è già un primo passo verso la sua risoluzione. Chiedere aiuto se si è in difficoltà non è certo un’onta, e parenti ed amici possono dare un conforto psicologico importantissimo.
Poi ci sono alcuni passi pratici: il primo è contattare il bookie con cui scommettiamo e procedere all’abbassamento dei limiti di deposito e, se necessario, all’autosospensione dal gioco, per un periodo di tempo a nostra discrezione, utile per ritrovare serenità ed equilibrio. Con l’istituzione del Registro Unico delle Autoesclusioni voluto dall’Agenzia dei Monopoli di Stato, questa procedura ci impedirà di bloccare le scommesse con un operatore, per poi poterle invece effettuare con un altro. A questo punto, infine, è il caso di rivolgersi a degli esperti, che sapranno perimetrare lo stato della nostra patologia e predisporre una terapia personalizzata secondo i gradi e le tempistiche di intervento.
Una piccola mano ce la può dare anche Internet: sono diversi i forum su cui è possibile confrontarsi, al riparo dell’anonimato, con persone che soffrono di ludopatie e patologie compulsive. Anche questo confronto può essere utilissimo per prendere coscienza dei problemi: far finta di niente e credersi immuni da queste problematiche è invece l’approccio migliore per rischiare di finirci dentro.
I passi da fare per prevenire la ludopatia
La patologia compulsiva da gioco, spesso conosciuta anche con il nome un po’ improprio di ludopatia, può essere evitata, come quasi ogni patologia, grazie alla prevenzione: una pratica che, anche se per voi la scommessa è davvero solo un gioco, non è tuttavia mai sbagliato mettere in atto. Purtroppo, nessun accorgimento garantisce sicurezza al 100% della sua efficacia, ma, se si può fare qualcosa per diminuire i rischi, perché non farlo?
I consigli che ci sentiamo di darvi sono di puro buon senso. Per esempio, non scommettiamo mai soldi che non possiamo permetterci di perdere, e non cerchiamo di scommettere perché abbiamo bisogno di rientrare da precedenti scommesse perdenti. Questi circoli viziosi possono essere molto pericolosi. L’elemento psicologico è fondamentale: se ci sentiamo depressi o afflitti, affogare le nostre pene nelle scommesse è una pessima idea. Piazzare una scommessa non può, inoltre, certo essere il nostro unico svago o hobby: anzi, prendersi delle salutari pause dal mondo del gambling non può che farci bene. Se siamo dei tipi metodici o precisi, un’altra buona idea può essere quella di tenere un diario, o un semplice file sul computer, in cui prendere nota delle giocate fatte e del tempo che vi dedichiamo. Avere di fronte i freddi numeri può essere utilissimo a farci capire che stiamo passando troppo tempo sui siti dei bookmaker. Con altrettanta fermezza, imponiamoci un budget e non sforiamolo mai. Sembrerà una raccomandazione inutile e ovvia, ma la facciamo ugualmente: sì, le scommesse sono divertenti anche perché riguardano denaro vero, ma rischiare di indebitarsi e rovinare le nostre vite e quelle dei nostri cari non è davvero una puntata vincente.
Il test anonimo: come aiutare ad aiutarsi
Abbiamo detto che l’autoconsapevolezza è il primo, fondamentale, passo per rendersi conto dell’esistenza di un problema di patologia da gioco. È il primo passo, ma spesso il più difficile: per aiutarci a compierlo, esistono numerose organizzazioni che, in forma anonima, consentono di sottoporsi a test online gratuiti per capire se si è, in effetti, in presenza di un problema di ludopatia. Stiamo parlando di enti e associazioni come GiocaResponsabile, Gambling Therapy, Giocatori Anonimi e Gamcare.